Privarsi dei dolci: è veramente necessario?
Fare la nutrizionista a Napoli, città la cui tradizione offre dolci irresistibili, è spesso complicato: come far seguire una dieta in presenza di tali tentazioni?
Il riferimento alla città di Napoli (città in cui vivo e lavoro) è, ovviamente, solo simbolico. In ogni parte del nostro splendido Paese esistono specialità gastronomiche locali, leccornie di tutti i tipi e, ovviamente, dolci tipici che fanno venire l’acquolina in bocca.
Tuttavia, sebbene i dolci siano ritenuti alimenti da limitare nel consumo giornaliero, non vanno del tutto banditi dal proprio piano alimentare.
Il motivo?
La dieta deve essere intesa come uno stile di vita sano. Lo stile di vita mediterraneo indica una dieta equilibrata e varia. Diverse società scientifiche hanno dimostrato che seguire la dieta mediterranea migliora la salute dell’individuo, aumenta la protezione dalle patologie cronico-degenerative (ipertensione, obesità, diabete, cancro) e riduce l’insorgenza delle patologie cardiovascolari.
Alla base della dieta mediterranea vi è un elevato consumo di fibra, proveniente da frutta, verdura e legumi; un moderato consumo di pesce, in particolare il pesce azzurro (sardine, alici, sgombro) che fornisce grassi buoni, omega 3 (in particolare EPA e DHA che incidono sullo sviluppo visivo e intellettivo del feto), protettivi per il cuore con un azione riducente dei trigliceridi e della pressione arteriosa.
La dieta mediterranea prevede, poi, consumo di cereali: pasta, pane, riso, orzo, farro, patate, ricchi di vitamine del gruppo B, di proteine vegetali e di carboidrati, che forniscono energia e non contengono grassi. Inoltre, ogni alimento che viene accostato alla pasta (cavolo, broccoli, pomodori, spinaci, ecc) fornisce valorosi antiossidanti, che combattono i radicali liberi prevenendo così l’invecchiamento cellulare.
Nella dieta mediterranea, i grassi vegetali sono alla base del condimento, non devono, quindi, mai mancare: essi forniscono i grassi essenziali e favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili (ADEK). La carne non va demonizzata, ma il suo consumo, nello specifico la carne rossa, deve essere limitato ad 1 volta a settimana, dando la preferenza alla carne bianca.
Infine, latte, yogurt e formaggi freschi ci forniscono la giusta fonte di calcio.
Seguendo un piano alimentare così vario ed equilibrato, ci è concesso anche il dolce, purché in porzioni moderate. Ai miei pazienti, quindi, non chiedo di rinunciare ai dolci considerati simbolo della città di Napoli (e della Campania in generale). A loro è concesso un assaggio di sfogliatella, pastiera napoletana, babà o zeppola di San Giuseppe.
Ovviamente, oltre ad un’alimentazione corretta, è d’aiuto una moderata, ma costante, attività fisica e un regolare consumo di acqua (consigliato: 1,5/2 litri al giorno).